lunedì 28 maggio 2007

Il Pagellone di Manlio

Brionvega, voto 5: sembrano essere tornati i tempi delle vacche magre per i portieri del Kipsta. Come su una giostra i tifosi della Cupini assistono nel giro di pochi giorni a prestazioni sconfortanti e ad altre entusiasmanti non sapendo più cosa attendersi da quelle a venire. Dopo la brillante partita di lunedì ecco una prova da cardiopalma di Brionvega che liscia tutto quello che può lisciare e che viene salvato in più di una occasione dal suo imponente testone. Quando gridando mia manca clamorosamente in uscita alta un pallone destinato ad uscire una parte dei tifosi del gruppo Pedeske sta già facendosi dare indietro i soldi del biglietto. Funambolico.

Rivarta, voto 5,5: la grinta e la dedizione in campo sono quelle dei bei tempi, purtroppo anche la precisione nei passaggi e nelle conclusioni sotto porta. Si danna l’anima in una giornata canicolare per dare il suo contributo in difesa e in attacco, ma mentre dietro, almeno fino a quando il fiato lo assiste, riesce a far vedere qualche chiusura degna di nota, in attacco, al pari del suo gemello di difesa Davidone, diventa il buco nero della sua squadra non riuscendo quasi mai ad inquadrare la porta avversaria e rallentando inesorabilmente qualsiasi manovra offensiva. Deve ritrovare fiducia e condizione. Latitante.

Davidone, voto 5,5: come sopra. Il problema è che, a differenza di Lucone, non viene da un periodo di lunga inattività ed, anzi, aveva dimostrato, fino a qualche partita addietro, una crescita dal punto di vista tecnico-tattico che aveva fatto gridare al miracolo. Sembra che il torneo universitario gli stia togliendo energie e grinta. Il rischio, però, è che perda il posto da titolare con tanta fatica guadagnato. Anche sabato corre per tutta la fascia, a dimostrazione di una buona condizione atletica, ma costella la sua prova di distrazioni più o meno evidenti in fase difensiva e di errori di precisione grossolani quando supera la metà campo. Deve ritrovare concentrazione e low profile. Smarrito.

Guada, voto 7: Dopo le critiche di lunedì sera ha un conto in sospeso con i critici e i tifosi che lo contestano. E lo risolve da par suo: inesauribile stantuffo guida la difesa anche nei momenti di sbando e porta avanti palla in un deserto di compagni ed idee. Non potendo fare molto affidamento nella costruzione della manovra sui suoi compagni fa quasi tutto da solo. Purtroppo, ed è questa l’unica osservazione che ci sentiamo di muovergli, la mira non è più quella di una volta (o almeno così ci pare dalle ultime prestazioni nel Kipsta) e spesso ottime discese e dribbling stretti vengono conclusi da tiri non sempre all’altezza della sua fama. Se così non fosse giocherebbe da mesi su livelli d’eccezione. Fino a prova contraria capitano.

Homer, voto 5,5: Più lucido del solido ed altruista, gioca la prima parte del match su livelli più che accettabili creando spazi ed appoggiando invitanti assist ai compagni spesso impreparati. Purtroppo, come si dice nelle hostarie, per i miracoli ci vuole tempo e non appena la temperatura corporea inizia a salire scema anche la lucidità facendo riemergere l’egoismo da puntero di razza dei vecchi tempi. Gioca gli ultimi venti minuti occupando un raggio d’azione di 1m. x 1 m. ma si fa trovare pronto sotto porta per realizzare il goal della speranza. Il Pedeske lo incita incessantemente per tutto il match e lui più volte risponde facendo il saluto romano, ma da qui a farlo diventare capitano il passo è siderale. Monolitco.

Cristianone, voto 5,5: Per circa ¾ di partita è la solita barriera invalicabile. Eccettuata una distrazione su un tiro da fuori del Guada sembra avere saldamente in mano la situazione e lo dimostra oralmente sbeffeggiando a più riprese gli attaccanti avversari. Ma si vede che ha altro per la testa e non appena la partita sembra indirizzarsi verso un binario di tranquillità per i suoi infila un paio di svarioni colossali che permettono agli avversari di rientrare in partita e regalano agli aficionados cinque minuti finali di suspence. Altro il discorso per i suoi dieci minuti fuori dai pali: solidità, concretezza e mazzolate per tutti. Che mr. Zinni abbia trovato il centrale difensivo che tanto cercava? Corazzata Potiomkin.

Sebino, voto 6: vecchia volpe del Prato Falcone Team occupa con puntualità la fascia destra e fornisce ai compagni un costante apporto se non di movimento almeno in fase di possesso palla e conclusione. Ordinato e solerte si segnala per alcune conclusioni al fulmicotone e per una presenza difensiva discreta ma costante. Certo, contro avversari più rapidi e precisi non sarebbe stato altrettanto facile tenere la fascia, ma è un sabato fortunato, e le apprensioni nascono solo quando, come gli altri compagni del Prato Falcone Team entra in crisi respiratoria e conclude il match sulle ginocchia senza più idee ne energia. Solido.

Burinolaziale, voto 6,5: un brivido di autentico terrore è corso sulla schiena dei tifosi del Falcone Team quando, verso la metà del match, dopo alcuni minuti di abulia totale in cui le pupille dilatate all’estremo testimoniavano una completa assenza di facoltà psico-motorie, si avvicinava alla sua porta chiedendo un cambio con le ultime energie rimaste. Tutti hanno pensato che fosse la fine. Ma per fortuna è stato solo un (lungo) momento di difficoltà legato alle impervie condizioni climatiche. Per il resto l’ennesima prova di classe condita da goal importanti e chiusure difensive puntuali. Il piede è sopraffino, e non lo scopriamo certo ora, ma anche la capacità tecnico-tattica non è da meno. Peccato per gli anni che ne stanno minando inesorabilmente le capacità motorie. Diamante impolverato dal tempo.

Paul of Cain, voto 6,5: Maledetta età, maledette sigarette, maledette donne, maledette risse tra fascisti… non possiamo che maledire tutti questi accidenti per un campione che se si fosse attenuto ad una vita più regolata e ad allenamenti costanti starebbe ancora nell’olimpo dei punteri di razza. Anche sabato paga lo scotto di una condizione atletica che gli permette di dare il meglio solo con una temperatura esterna compresa tra i 15 e i 20 gradi, ma nonostante questo che spettacolo vederlo incunearsi nelle difese avversarie e sparare i suoi bolidi sotto gli incroci almeno fino a quando i polmoni non collassato. Si trova alla grande con i compagni di squadra ed alterna giocate in solitaria con sponde raffinatissime per gli inserimenti da dietro. Proprio l’attaccante che cerca mr. Zinni. Da acquistare al mercato dell’usato sicuro.

Nessun commento: