venerdì 21 dicembre 2007

Merry Kipstas a tutti!!!


A nome mio, della redazione e di tutti i collaboratori de "La Voce della Cupini" voglio augurare ai grintosi e fumantini tifosi Kipsta un sereno Natale ed un felice anno nuovo in compagnia di chi vi è caro, della vostra squadra del cuore e del vostro giornale preferito.


Merry Kipstas a tutti!!!!


Manlio Cersosimo

mercoledì 19 dicembre 2007

Faccia a faccia con mr. Zinni

Quello che incontro al bancone del bar del ministero dell’Interno è forse l’uomo più amato e odiato da tutto il borbontino. Il luogo l’ha scelto lui, memore di serate trascorse a bere superalcolici in compagnia di vecchi marpioni della Lega Confignara. Qui nomi come Toggi, Di Sartino, Pipetta, fanno ancora scaldare i cuori e sulle pareti non ci sono solo le foto del Kipsta ultima maniera, ma anche quelle storiche, ingiallite dal tempo e dal fumo di sigaretta, della mitica compagine dei “Granata”. Lui c’era, ma sul campo, non in panchina come ora. Certo, il tempo è passato inesorabile da quegli anni di fuoco e di cambiamenti ce ne sono stati tanti. Al ministero si incontra ancora nei corridoi il mitico Delle Fave, ma dietro al bancone del bar interno la famosa barista non c’è più. Ora vive sposata a Sacrofano con tre bei figli e uno sguardo malizioso che tutti gli avventori si ricordano ancora bene. Anche il volto di mr. Zinni non è più lo stesso. Ogni ruga una esperienza dentro e fuori dal campo. Ma lo sguardo è sempre il solito, come le occhiaie, la stempiatura ed il brutto vizio (che troppe storie gli ha compromesso) di dilungarsi un po’ troppo sui decolté altrui.
Quando mi vede mi fa cenno con il suo bicchiere di cedrata di avvicinarmi: “Mettiti comodo – mi dice – ne abbiamo di cose di cui parlare”. Mi siedo accanto a lui come uno scolaretto di fronte ad un maestro ed inizio a chiedere.

M – Come va?
Z – Ho vissuto stagioni migliori. In panchina ogni cosa è centuplicata, nel bene e nel male…
M – E il Kipsta?
Z – A differenza di quanto molti pensano e scrivono (mi rivolge un sorriso che è tutto un programma) la squadra sta rispondendo bene. Ci sono le basi ed i segnali per fare bene.
M – A sentire le ultime voci provenienti dallo spogliatoio non si direbbe. La fascia di capitano sta scavando solchi fra i giocatori…
Z – Vedo che non usi giri di parole Manlio. Allora non lo farò neanche io. Quello apparso sul sito Kipsta, solo Kipsta, Kipsta e basta era un sondaggio. Può aver fatto scaldare gli animi fra i tifosi ma per noi che viviamo ogni giorno nello spogliatoio non vale nulla. Le gerarchie le conoscono tutti i giocatori e se qualcuno le vuole mettere in discussione viene a parlare con me.
M – Vuol dire che il capitano rimane il Guada?
Z – Vuol dire che la fascia ce l’ha chi se la merita in base all’anzianità, la disponibilità e soprattutto la qualità. Mi sembra che nonostante gli infortuni il Guada stia dimostrando partita dopo partita di non demeritarla. Questo non toglie che tutto può cambiare e molti altri giocatori si stanno segnalando per l’impegno e la dedizione.
M – Cosa si sente di dire al Sarto.
Z – Con il Sarto ci parlo ogni giorno agli allenamenti. Lui sa che conto molto su di lui. L’ho sempre difeso, anche quando le sue condizioni atletiche facevano pensare ad un suo imminente ritiro. Per chi ha la memoria corta io ho portato questo giocatore nel Kipsta. La sua grinta merita tutti i riconoscimenti del pubblico e dei tifosi. Ma per la fascia di capitano deve ancora fare strada. Una strada che non è però così lunga come si potrebbe pensare.
M – La società cosa dice in proposito a questa e alle altre questioni che agitano lo spogliatoio?
Z – Dovresti chiederlo alla dirigenza. Sempre che tu riesca a contattarla. Sono settimane che cerco di parlare con il Presidente e le risposte sono sempre le stesse, tutte negative. Da quando ha preso in gestione anche la squadra di calciotto “Amici degli Ing.” È sempre più difficile riuscire a concertare non solo la campagna acquisti, ma anche le normali sessioni di allenamento.
M – Il Kipsta si sente abbandonato?
Z – Il Kipsta vive dell’amore dei suoi tifosi, ma certo il silenzio di chi dovrebbe pensare alla normale amministrazione della squadra non fa piacere. Ogni team è come una grande famiglia allargata e ognuno ricopre un ruolo. Se i giocatori sono i figli, da sgridare per farli lavorare bene ma anche da coccolare quando se lo meritano, e l’allenatore è il padre, la presidenza ricopre il ruolo della madre. Se la madre è colpevolmente assente tutta la famiglia ne risente, i figli in primis.
M – Ci sarebbe anche la polemica mossa da alcuni tifosi e, si dice, giocatori nei confronti del nuovo acquisto Danny…
Z – Anche qui sarò chiaro: se qualcuno pensa di avere sotto mano un giocatore migliore di Danny o, fra i suoi compagni, è convinto di meritare più spazio a suo danno si faccia avanti. Io ancora non ho visto nessuno in grado di sostituirlo degnamente. E sono pronto a giocarmi il posto per un giocatore come lui. Se qualcuno vuole muovere critiche o osservazioni lo faccia, ma con elementi concreti in mano, non con falsi scoop e dicerie da portinaia.
M – A questo punto della stagione c’è un Kipsta titolare?
Z – Se dovessi schierare una formazione tipo metterei: Cristianone, Guada, Danny, Paolotchie, Sarto.
M – Nomi illustri fuori squadra…
Z – Forse, ma io guardo il rendimento e al momento questa mi pare la formazione con maggiori possibilità. Lo so che manca una colonna portante come il Pomata in campo, ma in queste ultime partite c’è stato un progressivo appannamento del giocatore, dovuto forse ai suoi eccessivi impegni. Quando recupererà tonicità sarò il primo a rivalutare la sua posizione.
M – E Brionvega?
Z – Era lui il portiere titolare, ma l’ultima volta ha espresso chiaramente la sua preferenza nei confronti della squadra Ing. Roma 2 rifiutando la convocazione.
M – Pensa che si voglia mettere sul mercato?
Z – Io non lo so, se il Kipsta ritornerà al centro dei suoi pensieri sarò il primo ad aprirgli le porte, ma al momento mi sembra che abbia altre priorità dentro e fuori dal campo.
M – Bocciatura definitiva per Homer?
Z – Io non boccio nessuno ma non mi faccio neanche influenzare dalle frange più estremiste del nostro tifo. Al momento Homer in attacco non può essere titolare e credo che l’ultima partita lo abbia dimostrato. Credo però che, con maggior applicazione tattica, si possa aprire per lui un futuro da libero con i piedi buoni. Le prossime partite lo proverò in questo ruolo in cui ha già dato ottimi risultati soprattutto a calciotto. Se vuole essere di nuovo il puntero titolare del Kipsta deve ricominciare a dare di più.
M – Qual è il reparto che al momento la soddisfa maggiormente?
Z – Il centrocampo. Sono convinto che sia di livello assoluto sia a calcetto che a calciotto.
M – Sui giovani che scalpitano ha qualcosa da dire?
Z – Tutti avranno le loro chance purchè se le meritino. Prendiamo un esempio: Lucone. Non ha mai fatto parte della rosa dei titolari e dai più era considerato un giocatore da “battaglia”. Eppure queste ultime partite stanno mostrandoci aspetti del suo gioco che non conoscevamo. Una crescita importante che, se proficuamente accompagnata, lo porterà presto sugli scudi.
M – Davidone invece sta deludendo un po’ le aspettative suscitate l’anno scorso…
Z – Il ragazzo ha mezzi tecnici e, soprattutto, fisici di prima qualità. L’ho introdotto io nel Kipsta e non mi pento di averlo fatto. La sua esuberanza atletica, se accompagnata da un lieve miglioramento tecnico, lo può far diventare l’arma in più del Kipsta, come infatti è già stato in passato. Certo, in questo momento sta attraversando un periodo di flessione. Ma questo non mi preoccupa. Mi preoccupa molto di più che voci di mercato lo distraggano da quello che realmente conta adesso: il lavoro e la concentrazione. Può ancora migliorare e l’errore più grande che può commettere è di sentirsi arrivato.
M – Sugli altri giocatori arrivati in sede di mercato di riparazione?
Z – Sono tutti buoni giocatori con caratteristiche diverse che servono alla squadra. Sono stati acquisti mirati che hanno già dimostrato di poter dare il loro contributo. Filippovich e Bustav possono dare quantità e grinta in difesa. Federico l’olandesevolante può dare nuove frecce all’arco dell’attacco kipsta. Certo, nessuno si nasconde che ci sono giocatori più forti. Ma spesso la differenza la fanno proprio i giocatori che non ti aspetti.
M – Cosa le ha dato più gioia in questi ultimi mesi del 2007?
Z – Per quanto riguarda il Kipsta il ritorno di Paolotchie. Non mento se affermo che pensavamo di averlo smarrito per sempre come è successo per altri giocatori tutto genio e sregolatezza. Antonio Cassano ne è l’esempio maggiore. Uno con le sue potenzialità rischiava di buttare ai rovi una intera carriera se non avesse messo la testa a posto, e mi sembra che lo abbia fatto. Le ultime partite dimostrano una crescita non tanto fisica ma mentale. E’ un giocatore diverso, più maturo e consapevole del fatto di far parte di una squadra. Se il fisico non lo abbandonerà potrà diventare un elemento imprescindibile di questa formazione. Su di lui tutti puntiamo molto. Sta a lui non deluderci.
M – Nessun rammarico?
Z – Chi dice di non avere rimpianti mente. Io ne ho tanti. I più grossi? La sconfitta con il Prato Falcone Team, una partita importante buttata per scarsa concentrazione ma anche per il comportamento di alcuni giocatori, che erano in campo ma anche fuori. Le difficoltà fisiche di Paul of Cain, l’attaccante che serviva a questa compagine. E infine la difficoltà di poter schierare con un po’ più di continuità il cinque titolare. Troppe partitelle arrugginiscono i meccanismi. Per una volta vorrei poter giocare con i 5 migliori in quel momento.

Siamo al quinto bicchiere di cedrata e il bar sta chiudendo i battenti. Mr. Zinni si alza il bavero del cappotto e si avvia verso l’uscita. Prima di vederlo scomparire nel buio di via Nazionale faccio in tempo a chiedergli un ultima cosa: “La sua storia con il Kipsta è destinata a continuare ancora a lungo?”. La sua risposta mi lascia una strana sensazione in bocca: “Non dipende da me, ma tutto è destinato a finire nella vita. Sento da più parti lamentele per il mio gioco e per come gestisco la squadra. Tutti pensano di sapere tutto. Io dopo tutto questo tempo so invece di non sapere nulla. A questa squadra ho dato tutto, ma questo non vuol dire che la società mi debba confermare vita natural durante. Se la squadra non mi seguirà più sarò il primo a fare le valigie”.
Qualcosa però mi fa pensare che questo non sarà il nostro ultimo incontro.

Manlio Cersosimo

lunedì 17 dicembre 2007

Il Kipsta saluta il 2007 con una partita "fredda fredda"

E’ stata una mattinata fredda nonostante il sole splendente quella che ha visto i Kipsta accomiatarsi dai loro fans e dargli appuntamento all’anno nuovo. Un appuntamento atteso, come dimostrano i numerosi biglietti venduti, soprattutto dopo le recenti polemiche che avevano colpito la squadra. Quando si gioca poco, si sa, spesso l’attenzione si concentra su argomenti che con il calcio giocato hanno ben poco a che fare e questo è accaduto anche per la più amata compagine del borbontino. Voci incontrollate su possibili cessioni, liti nello spogliatoio, conflitti fra dirigenza, staff tecnico e squadra hanno accompagnato le ultime settimane del Kipsta come un fastidioso ronzio che ha distratto tutti, pubblico in primis, da quello che realmente conta: il campo e la condizioni dei nostri giocatori. Ecco così che, non senza malcelato compiacimento, noi addetti ai lavori ci siamo recati al Kipstarello con un unico obiettivo, capire quanto le polemiche degli ultimi giorni avessero influito sul rendimento dei giocatori di mr. Zinni. E il campo ci ha dato le risposte che ci aspettavamo, almeno in parte.
Sotto gli occhi di una dozzina di supporters infreddoliti fuori ma caldi dentro sono scese due formazioni apparentemente squilibrate. Da un lato i cosiddetti senatori, dall’altra il capitano e una serie di giovani promesse e di nuovi acquisti. Dopo i primi minuti, si è però capito che la realtà era molto diversa. La squadra del Capitano, con il rientro in amichevole del giovane Paolotchie e la presenza del nuovo innesto Bustav oltre che del panchinaro di lusso Federico “l’olandesevolante” e di Lucone si dimostrava subito agguerrita, con un discreto possesso palla e, soprattutto, in grado di sfruttare al meglio le falle ed i punti deboli della squadra dei senatori composta da un irriconoscibile Homer, da un Sarto più impreciso del solito e da altri tre punti fermi del Kipsta titolare (Pomata, Davidone e Danny).
Dopo i primi dieci minuti di non gioco (il clima polare l’ha fatta da padrone al centrale del kipstarello) la squadra delle matricole prendeva il largo e la parte restante del match era tutta giocata dai senatori all’inseguimento. Un inseguimento infruttuoso soprattutto per i numerosi errori difensivi e per la incredibile quantità di gol sbagliati sotto porta da un po’ tutti i giocatori. Proprio nella capacità di capitalizzare ogni singola azione, invece, il Guada’s team ha trovato la chiave per portare a casa il risultato di una partita comunque tirata ed a tratti ben giocata.
Alla fine del match grossi sorrisi da parte di tutti gli atleti, anche se più di qualcuno ha notato come alcuni dei giocatori non fossero così soddisfatti della prestazione e, forse, delle ultime voci uscite fuori dallo spogliatoio riguardo l’intervista “bomba” rilasciata da mr. Zinni che verrà pubblicata nei prossimi giorni sul nostro quotidiano. Un’intervista che, i ben informati, dicono attesa da tutto il mondo Kipsta, squadra e società comprese, e che sembra essere in grado di aprire scenari inaspettati per il 2008 dei blues.

Il Pagellone

Guada, voto 6,5: non è in forma. E questo lo sapevano tutti. Ma comunque c’è, e questo se lo aspettavano in pochi. Nonostante gli acciacchi e le ultime polemiche interne non molla un pallone e guida i suoi verso la più insperata delle vittorie. Certo, per chi come noi lo conosce bene quello di questi giorni è un altro giocatore, soprattutto nei contrasti ed in fase conclusiva. Ma, al di là di questo, quanta sapienza tattica, quanta grinta nel chiamare le posizioni ai suoi, quanta prontezza nel salvare la sua porta con interventi da portiere vero. Ma c’è proprio bisogno di darla a qualcun altro quella fascia? Santo protettore.

Paolotchie, voto 7: è il migliore dei suoi, e non tanto per i gol segnati ma per la capacità da molti dimenticata di tenere palla, far salire la squadra e fornire assist sapienti ai suoi compagni provenienti dalle retrovie. Certo, il fiato è ancora un optional, ma quello che ci troviamo di fronte è un giocatore finalmente completo e maturo. La giocata, l’invenzione, non è più fine a se stessa ma al servizio della squadra e questo cambiamento, lungi dallo snaturarlo, ha trasformato un funambolico fumoso in un faro del gioco offensivo. Se il fisico reggerà il posto da titolare è suo. Maggiorenne.

Bustav, voto 6: comprato da patron Angelone nel mercato di riparazione aveva fatto storcere la bocca a più di qualche tifoso. Un giocatore sul viale del tramonto che non ha mai raggiunto i grandi palcoscenici nella sua carriera, questo si diceva da più parti. Bene, la partita di ieri dimostra come la sua apparizione negli schemi di mr. Zinni non sarà una semplice comparsata. Concreto e generoso non brilla in fase offensiva, ma si segnala dalla metà campo in giù per recuperi importanti ed un apporto costante alla manovra sia in fase propositiva che difensiva. Certo i piedi li conoscevamo bene e non sono sopraffini, ma l’esame l’ha passato a pieni voti. Altro che fossile!.

Federico l’olandesevolante, voto 5,5: più ficcante e presente delle altre volte dimostra come, se messo in condizioni di spingere in libertà, le sue prestazioni migliorino esponenzialmente. Detto questo però non possiamo dimenticare il fiato da fumatore incallito, la mira da cecchino senza un occhio e la rapidità di un bradipo con le stampelle. Prova a far male inserendosi dalle fasce, ma i suoi tiri sono scoccati sempre con qualche millesimo di secondo di ritardo e poche volte arrivano a bersaglio. Può e deve crescere, l’umiltà non gli manca. “All in”.

Lucone, voto 6,5: è successa una cosa inaspettata, che un difensore per solito con i piedi non proprio sopraffini infili una partita da ricordare in attacco (anche grazie ad una difesa ballerina e a portieri non proprio irreprensibili) realizzando la maggior parte dei gol dei suoi e dimenticandosi per una volta cosa vuol dire non superare mai la metà campo. Certo, la fase difensiva è più carente del solito, ma quello che conta è che ora mr. Zinni ha scoperto le doti da fromboliere di uno dei suoi mastini “mordi caviglia”. Proprio nel giorno in cui il suo difensore per solito più portato a segnare (Davidone) ha marcato completamente visita. Presente e segnante.

Homer, voto 4: ci piange il cuore a vedere il lento tracollo di uno dei più puri talenti del calcio borbontino, ma quella di sabato è stata forse la sua peggior partita degli ultimi mesi. Certo la condizione fisica non lo aiuta (l’ennesimo infortunio al ginocchio), ma questa volta ci mette troppo del suo per essere anche solo in parte giustificato. In fase difensiva regala un gol agli avversari, in quella offensiva sbaglia almeno quattro reti davanti al portiere. Una sua punizione colpisce il direttore del Gulliver che stava stendendo i panni, ma tutti i suoi tiri risultano, incredibile a dirsi per uno con la sua mira e potenza, fuori bersaglio anche di due-tre metri. Se anche la sua precisione chirurgica nelle staffilate viene meno il gruppo Pedeske avrà un bel da fare nel continuare a difenderlo. Non può finire così, non deve finire così!

Sarto, voto 5: Forse il freddo, forse gli eccessivi impegni ravvicinati, forse il fiato sul collo del rientrante Paolotchie sta di fatto che il puntero Kipsta sbaglia quasi completamente partita. Intendiamoci, i movimenti ci sono così come la grinta, ma stavolta manca il resto: i gol. Sotto porta si pesta spesso i piedi con Homer, ma anche quando è da solo non riesce a colpire come le ultime partite avevano invece dimostrato. Come il suo gemello del gol sbaglia occasioni che di solito avrebbe realizzato in scioltezza e in fase difensiva spesse volte si fa cogliere impreparato. Un calo di condizione può sempre capitare, speriamo solo che gli eccessivi carichi di lavoro degli ultimi mesi non stiano ora presentando il conto. Timido e indifeso.

Pomata, voto 5: Corre, corre, corre, corre, corre, corre… Purtroppo i giochi della gioventù si tengono allo stadio dei marmi e al Kipstarello non basta macinare una mole impressionante di Km per portare a casa il risultato. I troppi impegni lavorativi e calcistici con gli ingegneri stanno togliendo lucidità ad uno dei punti forti della squadra. Le sue discese sulla fascia sono, come al solito, devastanti per l’avversario di turno. Ma se poi ogni cross o tiro in porta finisce irrimediabilmente sulla rete vuol dire che qualcosa non va. La condizione atletica è invidiabile, ma i piedi sono sempre più da calciotto (o calcio a undici) che da calcetto. E Paolotchie avanza inesorabile. Pendolino bendato.

Davidone, voto 5: Anche per lui abbiamo una unica scusante: troppi impegni lo stanno distraendo oltre che logorando fisicamente. E il freddo di sabato (da lui affrontato con una imbarazzante mogliettina fresco lana a pelle) certo non lo ha aiutato ad entrare in partita. Come per il Pomi sembra che i tornei esterni stiano togliendo alla stagione Kipsta quel tanto di lucidità e forza che gli avevamo sempre riconosciuto. Nello scontro diretto con il suo gemello Lucone, per la prima volta, perde nettamente facendosi trovare spesse volte impreparato in fase offensiva ma, questa volta, anche in fase difensiva. Il gol che taglia le gambe ai suoi e frutto di una sua distrazione in porta. In generale è tutta la partita che risulta sotto tono e imprecisa. Muflone un po’ imbolsito.



Manlio Cersosimo

venerdì 14 dicembre 2007

Merry Kipstas!

Domani ore 11 al kipstarello di via panizzi ultima partita prima delle vacanze di natale dei kipsta boys.
le due squadre sono composte da

Guada Danny
Bustav Homer
Paolotchie Sarto
Rivarta Ciclope
Mister x Pomata

Chi si aggiudicherà l'ultimo scontro?
MA SOPRATUTTO CHI SARA' MISTER X?
chi porterà mister x al campo vincerà la fascia di capitano per l'incontro!
Datevi da fare e rimediate un Mr x qualunque.

mercoledì 12 dicembre 2007

CLIMA TESO NEL NATALE KIPSTA

Kipstarello - Tira aria di smobilitazione in questi giorni nel quartier generale Kipsta. I ragazzi di mister Zinni si allenano regolarmente ma le facce sembrano quelle di chi non vede l'ora di chiudere baracca e burattini per poter finalmente tornare a casa a mangiare il panettone natalizio.
Il clima di polemica degli ultimi mesi sembra essersi attenuato, sostituito da un velo di apatia che copre i malumori più o meno espliciti dello spogliatoio.
Non è certo un mistero infatti che i motivi per storcere il naso ci sono eccome!
Che dire del Sarto ad esempio? Il puntero dei blues dopo anni di dedizione e di sacrificio nello scardinare le difese avversarie, si è visto acclamare dalla quasi totalità della tifoseria come il nuovo capitano della squadra. Ora, lungi da chi scrive l'affermare che il sondaggio di un sito possa influenzare le gerarchie di una squadra ma... è fuori di dubbio che di fronte a un tale plebiscito ci si sarebbe aspettati una dichiarazione dell'allenatore, quanto meno a riaffermare le precedenti gerarchie! E invece no. Tutto tace, fra l'ira crescente dei tifosi (che il Sarto l'hanno votato con l'idea di un'elezione), il malumore del giocatore e, soprattutto, l'inquietante affermazione di equilibri (di spogliatoio? Societari?) prestabiliti, quasi omertosi se non mafiosi, che sembrano uscire da tutta questa vicenda più granitici che mai.
Non se la passa bene nemmeno il capitano, quello vero. Il Guada infatti sta attraversando un periodo di forma tutt'altro che smagliante, e sappiamo tutti quanto sia importante per un giocatore come lui trovare una continuità di gioco (e quindi di prestazioni) che gli permetta di tornare ai suoi livelli. Invece il calendario spezzettato dei kipsta-impegni non lo favorisce affatto, e i ben informati giurano che il capitano sia letteralmente furente con la società.
C'è poi il capitolo Danny, o la Telenovela Danny (come alcune testate l'hanno rinominata). L'ex-fenomeno del Sol Levante latita dal campo di gioco ormai da troppe partite. Le ipotesi sulle motivazioni - che spaziano da motivi fisici a tendenze sessuali - hanno riempio le colonne dei giornali e la bocca delle malelingue: in realtà regna anche su questo un silenzio più misterioso di quello che sta avvolgendo l'infortunio di Ronaldo. Attendiamo dichiarazioni del giocatore.
Altra nota dolente di spogliatoio è Davidone. Il terzino, dopo aver assicurato ad inizio stagione la sua totale dedizione alla squadra, si è iscritto per il secondo anno consecutivo al torneo universitario di Roma Tre con la squadra degi FC Muppet. La compagine (anch'essa dai colori sociali tendenti al blu...) è arrivata ai quarti di finale lo scorso anno e quest'anno si presenta più agguerrita che mai con 2 vittorie nelle prime due partite (ieri Ciclope ha anche segnato, N.d.R.). Intercettato da alcuni giornalisti mentre saliva sulla sua auto nel dopo partita, sembra che il difensore abbia dichiarato: "La F.C. Muppet ha creduto in me sin dall'inizio. Ora sono un elemento imprescindibile della squadra... sento fiducia intorno a me e lo spogliatoio è compatto... tutte condizioni ideali per esprimermi al meglio... condizioni che sono rare, MOLTO rare da trovare altrove!" Ogni riferimento ad altre squadre, ovviamente, sembra tutt'altro che casuale.
Chiudiamo con il capitolo allenatore. Da qualche setimana l'eclettico mister Zinni si è rinchiuso in uno strano silenzio; addirittura nelle ultime due partite ufficiali dei Kipsta non si è nemmeno seduto in panchina. Ovviamente questo comportamento ha ridato fiato ai suoi detrattori storici (è di ieri l'ennesimo editoriale di Marino Scannavacche che tuona contro il mister dalla prima pagina de "Il Corriere Borbontino"), ma ha anche riempito di perplessità i tifosi, organizzati e non, della Cupini. I giocatori a riguardo continuno a non esporsi, limitandosi ad una timida difesa dell'allenatore tutt'altro che convincente. Molti giurano che il silenzio del mister sia dovuto al rientro in campo di Paolotchie: tutti conoscono la dura polemica fra il mister e lo staff medico riguardo alle modalità di recupero del giovane talento della Lucchina. Pare che il rientro del giocatore abbia di fatto dato ragione ai metodi dei medici, facendo indispettire non poco l'allenatore.

Insomma la maretta la fa da padrona al Kipstarello. Speriamo, per il bene dei tifosi e del calcio tutto, che il Natale porti con sè la serenità indispensabile al raggiungimento degli obiettivi cui questa squadra ambisce.

Stefano Barzotto

venerdì 7 dicembre 2007

Cucuzzas-Kipsta 3-4

E’ stata una bella serata di sport quella vista ieri sera sotto i riflettori di uno dei circoli più prestigiosi della capitale.
Si sono affrontate due compagini affiatate, ma il freddo polare e l'umidità hanno limitato lo spettacolo.
Da una parte i Kipsta con una formazione un po’ inedita visti i forfait di Ciclope, colonna della squadra e di Danny Mellow, sempre più oggetto misterioso, ma l’assenza che maggiormente farà discutere era quella del Mister (?) Zinni.
Diremo subito che per motivi di opportunità Pomata è sceso in campo con la formazione de “La vita in diretta”, e che la maglia blu numero 18 è stata indossata dal prode Camillo.
I Kipsta si sono schierati con uno schema 3-2-1 ad albero di Natale: in difesa da destra a sinistra Camillo, S.O.Homer e Rivarta; interno destro di centrocampo Paolotchie, interno sinistro Guada e Sarto unica punta. Ma veniamo alla cronaca dell'incontro.

La partita inizia subito in salita, con un goal regalato dalla difesa Kipsta su rimessa laterale: rimessa battuta in favore di Homer, velo del centrale per Brionvega, inserimento dell’attaccante di Michele Cucuzza e 1 a zero per loro.
La squadra però si è subito rimessa in carreggiata e sfruttando il possesso palla è riuscita nel giro di qualche minuto a pareggiare il conto con la rete del Sarto ottimamente imbeccato da Paolotchie.
A questo i punto i nostri hanno preso in mano il gioco sfruttando il palleggio, e si sono spesso presentati in area ma senza fare mai male agli avversari, complice l'imprecisione del numero 97.
Su un rapido capovolgimento di fronte è arrivato il 2-1 ad opera di Paolotchie, con un preciso colpo di sinistro sotto misura su cross di Camillo.
I Cucuzza’s friend si riorganizzavano e con un colpo di testa su calcio d’angolo si portavano di nuovo sul risultato di parità.
Sul 2-2 la gara ha preso un buon ritmo e le squadre hanno provato entrambe a vincere.
Il goal del 3-2 a favore della squadra della Rai arrivava nuovamente su calcio piazzato, direttamente da un corner battuto dalla sinistra del fronte d’attacco dei padroni di casa, con Brionvega non del tutto incolpevole.
Il match entrava nel vivo e nei minuti finali un grande uno-due dei Kipsta riportava il punteggio in favore dei blu.
Il 3-3 veniva siglato dal Sarto, su calcio di punizione dal limite dell’area di rigore.
Ma il capolavoro Kipsta era opera di Homer il quale, sfruttando una bella azione corale trafiggeva il portiere con un tiro secco scoccato dalla sinistra dall’interno dell’area di rigore.
La partita è finita in questo modo, con i Kipsta corsari sul campo dei Cuccuzas.

Le pagelle:

Brionvega, 6 : Controlla bene la porta, salva il risultato in un paio di occasioni con uscite tempestive. La macchia del goal su calcio d’angolo abbassa il voto che meriterebbe. Sempre più sicuro.

Camillo, 6,5 : Partita tutta grinta la sua, controlla la fascia molto bene. Meglio in difesa dove spesso sbroglia le situazioni peggiori, ha comunque al suo attivo il cross teso sul quale Paolotchie ha siglato il 2-1, ma forse voleva tirare in porta… Prezioso.

S.O. Homer, 7,5 : Capolavoro tattico. Spostarlo in difesa ha giovato moltissimo agli equilibri della squadra. Ha dato peso alla retroguardia facendo valere la sua mole contro gli avversari. Ha rilanciato il gioco con un’ottima visione e lanci spesso illuminanti. Nei minuti finali è andato a cercare fortuna in attacco e l’ha trovata siglando il goal vittoria. Il migliore in campo.

Rivarta, 7 : Presidia la fascia sinistra e si conferma in un buon periodo di forma. Fa scintille e ingaggia duelli come al solito, e spesso li vince. Si propone anche in attacco, la porta dei Cucuzzas ancora trema per una sua staffilata di sinistro che avrebbe meritato maggior fortuna e che purtroppo si è stampata sul palo. Guerriero.

Paolotchie, 7 : Comincia a centrocampo, dovrebbe costruire il gioco, ma un po’ il pressing avversario, un po’ la lunga assenza ne limita l’apporto. Col passare dei minuti tira fuori il carattere e si fa notare per i contrasti: il goal del pareggio arriva su una palla rubata e abilmente servita all’attaccante. Quando poi la stanchezza si fa sentire chiude in difesa, coprendo le folate offensive di Homer, e la sua presenza si fa molto apprezzare. In continua crescita.

Guada, 6 : Ci mette la grinta, si fa vedere a centrocampo, tutte le azioni partono dai suoi piedi, troppo spesso però è impreciso, e la cosa lo innervosisce. La sua presenza si sente sempre, è comunque l’anima della squadra. Imprescindibile.

Sarto, 6 : Si fa trovare puntuale all’appuntamento con il goal, ma dalla sua partita ci si poteva attendere di più. Ha svariato sul fronte d’attacco cercando di liberarsi dalle marcature strette concentrate su di lui, che era l’unica punta. Qualche volta ha dettato il passaggio ma non è riuscito a trasformare in goal i bei palloni che i compagni gli hanno servito. Sufficiente.

Pomata, 7,5 : E’ stato l’uomo in più dei Cucuzzas. Ha dato il suo contributo più in fase difensiva, dove ha spesso fermato gli avanti Kipsta con precisione e tempestività. Continua il suo periodo di forma smagliante, e continua la sua sfortuna in attacco. A metà incontro infatti parte dalla sua area, vince un paio di contrasti, prova dal limite dell’area, ma il suo tiro va alle stelle. Pentatleta.
Nelson Gnagnarella

mercoledì 5 dicembre 2007

Song two per i Kipsta

Domani sera, ore 21.00, la formazione tipo dei Kipsta scende in campo al Due Ponti per affrontare un'agguerrita compagine della RAI.
Ci sarà da lottare, ci sarà da tifare, ci sarà da soffrire... ma... THIS IS KIPSTA!