mercoledì 13 febbraio 2008

E con il nostro amico Ruben ritorna anche lo spettacolo


Tutto era pronto per celebrare il funerale sportivo di mr. Zinni sabato mattina, ma le cose non sono andate come la maggioranza dei cronisti presenti al Kipstarello si sarebbe aspettata. Il match è iniziato con la Cupini rumoreggiante e pronta a contestare ed è terminato con i tifosi in festa per una delle migliori partite disputate negli ultimi tempi. Due squadre equilibrate e vogliose si sono affrontate sotto il solleone del Panizzi deliziando i palati dei fini intenditori di calcio del Kipsta con una prestazione in cui finalmente gli schemi di mr. Zinni hanno trovato piena realizzazione ed in cui gli spunti di buon gioco hanno (finalmente) avuto la meglio sugli errori marchiani e le incertezze nei fondamentali. Certo, all’appello mancavano i giocatori tecnicamente meno “qualificati” della rosa Kipsta, ma non era solo questo. Negli occhi dei dieci leoni blu c’era questa volta una luce diversa, c’era la voglia di non deludere i tifosi ma, soprattutto, di non deludere Lui, il mister. Per tutta la settimana si erano, infatti, rincorse voci che lo vedevano sul punto di abbandonare la nave Kipsta per crescenti dissapori con lo staff dirigenziale e con la squadra stessa, da più parti accusata di remargli contro. Alla luce di sabato questa ultima ipotesi sembra destituita di fondamento. Certo è che mai come in questa vigilia di match il posto di allenatore sembrava ritornare pericolosamente in discussione. Forse proprio per questo mr. Zinni ha convocato due vecchi combattenti Kipsta come Cristiano e Franko, i quali con la loro esperienza hanno dato grinta e coraggio a tutta la formazione. A fine partita mr. Zinni è, come suo solito, uscito scuro in volto e sembra che i suoi propositi di abbandonare la panchina Kipsta per nuove avventure, magari all’estero come il Trap in Irlanda, non sia tramontata del tutto. La squadra comunque ha dato una risposta decisa in questo senso… forse ora toccherebbe alla Società farsi sentire. A vedere la partita con noi in tribuna stampa c’era un grande campione del calcio uruguagio degli anni 90’, ma soprattutto un grande amico della zona Cassia e del Kipsta in particolare: Ruben Sosa Ardaiz. Intervistato a fine gara il non dimenticato attaccante di mille battaglie si è così espresso: “Ho visto una squadra ricca di talento e molto motivata. Su tutti mi hanno colpito alcune individualità come il Guada, Paolotchie e Davidone, ma tutta la squadra si è mossa bene. Conosco mr. Zinni da molto tempo e credo che il suo lavoro si veda in maniera chiara nelle trame di gioco Kipsta. Perderlo sarebbe un grave errore per tutto l’ambiente. Un giocatore che mi assomiglia? Nessuno, o meglio, forse il Sarto… ma deve ancora crescere con la botta da fuori”. Proprio la presenza del nostro amato amico ha fornito lo spunto per una nuova grande iniziativa de “La voce della Cupini”: Il pagellone dei campioni. Nei prossimi giorni inviteremo altre vecchie glorie del calcio borbontino a commentare il match e ad esprimere i loro giudizi nel pagellone finale. Un altro tocco di classe e competenza al servizio dei nostri lettori.

Il Pagellone di Ruben

Homer, voto 6: fa quello che deve con qualche chilo di troppo. La mole lo frena negli interventi bassi ma lo supporta alla grande quando si tratta di fare muro contro gli avversari. Meno risolutivo dell’altra volta si affaccia nei minuti finali in attacco senza lasciare tracce, eccezion fatta per un assist che manda Danny in goal per il momentaneo pareggio. In Uruguay dove il gioco è più lento avrebbe certo ancora qualcosa da dire, ma nel borbontino lo vedo sempre più come estremo di “spessore”. Monolitico.

Franko, voto 6: Quando è entrato in campo giuro che anche io non credevo ai miei occhi, il difensore centrale che ha fatto la storia del Kipsta negli anni del glorioso Flamar! Ma anche prima, con la divisa granata. Ricordo io ed Enzino Francescoli incollati davanti allo schermo per il match contro la squadra dell’organizzatore Croce (poverino, ora non esiste più, è stato divorato intero da un individuo che ne ha preso le sembianze e l’identità..). A me piace ricordarlo così e chissene frega di come ha giocato sabato. Pezzo di storia.

Davidone, voto 7: Non conoscevo questo giovane del vivaio Kipsta tirato su da mr. Zinni a suon di strigliate e tarallucci. Non mi sembra abbia dei piedi sopraffini, come dimostrano alcuni appoggi facili sbagliati al limite dall’area avversaria, ma la grinta e il fisico gli permettono discese sulla fascia devastanti e la buona applicazione tattica gli consente di farsi trovare sempre al posto giusto al momento giusto. Volevo mettergli un voto più basso ma a fine partita alcuni tifosi che si sono qualificati come rappresentanti del gruppo Piloty mi hanno fatto capire come l’integrità della mia Lamborghini fosse molto più importante di un voto ad un giovane che ha bisogno di incoraggiamenti. Intoccabile.

Guada, voto 7: Ricordo ancora Enzo [Francescoli n.d.r.] che lo incoronava come suo unico successore. Piedi e fosforo al servizio di un fisico da fotomodello. Anche questa volta dimostra di essere l’uomo ovunque del Kipsta chiudendo in difesa e rilanciando l’azione. Tiene il campo da protagonista fino a dieci minuti dalla fine quando, le tossine accumulate il giorno precedente con l’odiopietro team ne spengono progressivamente l’ardore. Comunque imprescindibile in qualsiasi formazione titolare di mr. Zinni. Faro nella nebbia anche con mezzo polmone.

Paolotchie, voto 6,5: Quando Zico cominciò la propria carriera da professionista il preparatore atletico del Flamengo lo faceva rimanere 2 ore dopo gli allenamenti sul campo a fare palestra dicendogli: “senza un fisico adeguato con quei piedi non ci farai mai nulla. Devi aprirlo questo torace!”. Non so se questo folkloristico personaggio sia ancora vivo ma certo il Kipsta dovrebbe assumerne uno uguale. Solo crescendo fisicamente e dal punto di vista della resistenza potrà esprimere tutte le sue qualità e diventare il perno del gioco come si augura l’allenatore. Continuo crescendo.

Cristiano, voto 7: l’uomo che mancava nello schieramento Kipsta. Ordinato, puntuale, decisivo in fase di impostazione e in fase di copertura. La paura era che tutti questi anni a Pordenone avessero atrofizzato i suoi piedi sopraffini. Fortunatamente solo i polmoni ne hanno risentito, come per tutti gli altri il tempo passa inesorabile, ma la sapienza di gioco e la lucidità nei passaggi è rimasta la stessa. Dovesse tornare a pieno servizio sarebbe un acquisto di lusso per il Kipsta. Highlander.

Pomata, voto 7: Stantuffo inesorabile di sinistra scava un solco sulla sua corsia con sgroppate che lasciano spesso senza fiato il suo diretto avversario. Questa volta oltre alla tenuta, però, c’è anche una buona presenza sotto porta. Molti goal ed una costante pressione offensiva fanno rivedere al mister e ai tifosi il giocatore che tutti si ricordavano. Basta poco per diventare l’uomo in più del Kipsta in tutti i reparti, serva solo un po’ di costanza. Altro che portatore d’acqua!!!

Sarto, voto 6: E’ il meno brillante dei suoi e Dio solo sa se questa cosa non mi dispiaccia. Nonostante ciò costringe la difesa avversaria agli straordinari tenendo su di lui un difensore fisso. La mira non è delle migliori e anche il fiato non è ancora al top ma la grinta è la solita e facendo a sportellate con il reparto arretrato cerca di farsi rispettare per quello che può. Colpisce che non sia lui il bomber di giornata ma solo giocando potrà finalmente inquadrare lo specchio della porta con continuità. Work in progress.

Aureliano, voto 6: La banca Italease questa volta non convince appieno (non a caso a Montevideo non hanno neanche una filiale). Anche lui come il Sarto gioca col freno a mano tirato, meno spunti del solito, meno conclusioni pericolose, meno fosforo in mezzo al campo. Da quando è sposato ha la testa da un’altra parte e questo si vede sul campo. Forse sono solo distrazioni passeggere, ma certo, non potrà vivere di rendita ancora a lungo. Da rivedere.

mercoledì 6 febbraio 2008

Più dubbi che certezze nel 2008 dei Kipsta

A fine partita la maggior parte dei tifosi della Cupini si guardava perplessa. Tra questi qualcuno avanzava giustificazioni culinarie (“sono ancora sotto stress per i cenoni natalizi”), altri etiliche (“troppi brindisi la notte di capodanno”), altri ancora vedevano palese nella prestazione dei giocatori l’incedere inesorabile del tempo (“Homer è da rottamare”, “Paolotchie c’ha mezzo polmone”,, etc.), tutti però convenivano su un aspetto: quella di sabato è stata la più brutta partita del Kipsta da parecchio tempo a questa parte. Lo stesso mr. Zinni è uscito dal Kipstarello visibilmente nervoso, c’è chi sussurra per la delusione causata dai dieci in campo, chi invece perché sente sempre più vicino l’esonero dopo la mancanza di risultati e gioco degli ultimi tempi. Fonti del Pedeske (e quindi da soppesare con molta attenzione) azzardano persino che una parte della squadra abbia giocato contro-schema proprio per far pagare all’allenatore alcune dichiarazioni rilasciate al nostro giornale prima della pausa natalizia. Fatto sta che se qualcuno si aspettava dei segnali positivi da questo 2008 Kipsta è rimasto quantomeno a bocca asciutta se non proprio pugnalato alla schiena dai Blues. La partita, terminata con un pareggiotto parecchio confuso e un po’ taroccato, ha lasciato ben poco di sé da ricordare. Quello che rimarrà sarà invece l’assoluta mancanza di gioco di squadra, di azioni corali degne di nota, di precisione sotto porta. Un incontro che è rimasto tanto tempo in equilibrio non tanto per la forza delle due compagini quanto per i numerosi errori e distrazioni che ne hanno caratterizzato la prova. Se una nota positiva deve essere rinvenuta questa, paradossalmente, è nella prestazione fuori ruolo di due giocatori cardine degli schemi di mr. Zinni, Homer e Paolotchie, i quali a seguito di problemi fisici hanno giocato quasi tutto il match in porta segnalandosi per alcuni interventi degni di nota e per una prestazione complessiva che non ha fatto rimpiangere assolutamente (anzi) l’assenza di Brionvega, sempre più uomo di casa.
Entrare nel dettaglio dei 60 minuti sarebbe ingeneroso per tutti, ma una domanda noi tifosi del Kipsta dobbiamo necessariamente porcela: di chi la colpa? Delle mamme e dei loro pranzi luculliani o di una formazione logora e assemblata male? E’ stata solo una giornata storta o forse è il caso di cambiare direzione tecnica e provare qualche nuova idea tattica invece del solito “prima non prenderle” strenuamente difeso da mr. Zinni? Le risposte, come al solito, non potrà che fornircele il campo.

Homer, voto 7: lo diciamo subito, il suo e quello di Paolotchie sono voti riferiti solo alla prestazione in porta (anche perché su quella in attacco c’è veramente poco da dire). Forse l’unica nota positiva di tutto l’incontro: salta, utilizza la sua strabordante mole come scudo contro i tiri (pochi e deboli) degli avversari, salva in più di un’occasione il risultato. Mr. Zinni dice che per lui in attacco non c’è più posto? E lui si reinventa portiere con una prestazione che lo stesso Brionvega si sognerebbe. Forse sarà un unicum, ma se si vogliono cercare nuove soluzioni in tutti i ruoli questa partita dovrebbe insegnare qualcosa… Sorpresona natalizia.

Lucone, voto 5: Avevamo ancora negli occhi la superprestazione di fine dicembre ed ecco il difensore piede quadrato ma grinta da vendere adeguarsi al tran tran generale con una partita senza infamia e senza lode in cui sbriga il compitino in difesa e sbaglia tutto quello che può sbagliare in attacco. La squadra non gli chiede follie, ma dopo gli ultimi incontri più di qualche tifoso si aspettava un altro contributo al match e alla manovra della sua squadra. Un brutto infortunio a fine gara conferma che quella di sabato non era proprio la sua giornata. Regressivo.

Guada, voto 6: porta a casa la sufficienza con molto mestiere e tanta esperienza. E’ l’ultimo ad arrendersi dei suoi ma la differenza la fa vedere solo in un paio di chiusure. Per il resto non riesce a destare dal torpore i suoi compagni e molto timidamente cerca la via del goal con tiri quasi sempre fuori bersaglio. Anche da lui ci si aspettava molto di più. Non lo aiuta il fatto di aver giocato la sera precedente con l’odiopietroteam. Forse sarebbe il caso di assegnarsi delle priorità, l’età avanza per tutti. Barcolla ma non molla.

Davidone, voto 5: gioca in coppia con il suo gemello e ne condivide in gran parte la valutazione. Onesto in difesa, impreciso in attacco dove continua a far rimpiangere il Davidone old style del torneo a via Cortina d’Ampezzo. Da segnalare un bel goal con botta da fuori certo, ma gli inserimenti non sono più quelli di una volta così come la prontezza sotto rete. Molto meglio in copertura dove vigila sulla sua fascia di competenza come un pitbull dando anche qualche randellata quando ce n’è bisogno. Anche per lui le troppe partite da stopper con la squadra pischelli Roma Tre stanno portando una mutazione genetica. Mutante.

Federico olandese…, voto 4,5: impalpabile presenza del figlio non riconosciuto di Cruyff. Saltella nella metà campo avversaria come Carla Fracci alla ricerca del tempo perduto senza mai entrare in alcuna delle azioni offensive dei suoi. In difesa ci mette tanta buona volontà e poco altro. I guizzi delle ultime partite anche per lui sono solo un ricordo. A parziale scusante il fatto che è stato allertato solo alle ore 04.15 per la partita e che, come al solito, per arrivare in tempo da s. giovanni è dovuto partire alle 6.45. Stoico nonostante tutto.

Paolotchie, voto 7: intavola una sfida con il guada da cui esce vincitore nonostante tutto. Para in maniera rocambolesca tutto ciò che gli arriva a tiro. Ogni parata una pavonata da far cadere i capelli a quel montato di Maradona. Sembra che abbia vinto la finale dei mondiali parando il rigore decisivo, invece si è solo opposto allo straccio bagnato di un Guada formato saldi di fine stagione, ma tanto basta alla Cupini per nominarlo eroe della mattinata. C’è solo un piccolissimo problema: lui doveva essere il fulcro del nuovo centrocampo del kipsta che mr. Zinni voleva costruirgli intorno, ed invece non riesce a reggere 10 minuti di corsa neanche col polmone artificiale. Cannarolo.

Ale bomberdelquarticciolo, voto 4: la grinta c’è… ma solo quella! Sbaglia tutto ciò che si può sbagliare sotto porta, ma proprio tutto, dallo stop al tiro, dal passaggio alla corsa. E’ in tutte le azioni offensive della sua squadra ed in ognuna mette il suo satanico zampino che tutto secca neanche fosse Rogue in persona. Una sola scusante: era il primo incontro su una ribalta così prestigiosa come il Kipstarello, può solo migliorare. Altro Cannarolo.

Pomata, voto 5,5: corre e si danna l’anima come sempre, come sempre (almeno nelle ultime partite) il suo contributo, tolte alcune eccezioni, è più sostanza che qualità. Ci mette del suo nei goal che permettono alla sua squadra di portarsi in vantaggio, ma troppo spesso non riesce ad incidere come la sua prestanza atletica e la sua esperienza farebbero pensare. Certo, intorno a lui c’è ben poco e spesso, quando parte in progressione, non c’è nessuno che lo segue, ma allora non sarebbe il caso di cercare altre strade? Da revisionare.

Sarto, voto 5: Non è in condizione e lo si vede, la fortuna non lo assiste ed è sotto gli occhi di tutti, la squadra non lo supporta e questi voti lo testimoniano, ma, nonostante questo, da lui ci aspettiamo sempre qualcosa di più. Soprattutto in attacco dove, tolta una azione spettacolare cui si oppone il mirabolante Homer, punge veramente poco. Pochi tiri, pochi assist, troppo poco insomma per quello che, nelle gerarchie del mr., è ancora l’attaccante titolare. Serve più peso la davanti, e ora che Homer si sta reinventando portiere e giorgine ha appeso gli scarpini al chiodo è il momento di far vedere che la dirigenza non si è sbagliata su di lui. Incompreso.

M.C.