sabato 22 marzo 2008

kipsta-Pasqua a tutti!


GRAZIE! GRAZIE A TUTTI!

Fermato ad un passo dall’ingresso negli spogliatoi, il Pomata si è reso disponibile a rilasciare la breve intervista proposta.

M: Bella partita, credo sia soddisfatto...

P: Soddisfatto? A dir poco! I ragazzi sapevano quanto ci tenessi, anche e soprattutto per il desiderio di rivalsa nei confronti della forte formazione RAI. Eravamo usciti sconfitti nelle due precedenti occasioni, oggi dovevamo e volevamo vincere.

M: Si trattava più o meno delle stesse formazioni delle due precedenti occasioni, cosa è cambiato? Perchè il risultato è stato così diverso?

P: Noi abbiamo recuperato un Danny in condizioni finalmente accettabili, il capitano è tornato ad essere quello che la Cupini ha imparato ad ammirare, personalmente anch’io mi sento benissimo e in gran forma. E tutti, tutti noi ci abbiamo messo quella grinta, quella voglia e quella concentrazione che dovremmo mettere sempre!

A loro credo mancasse solo Ben dietro e la cosa non posso dire ci sia dispiaciuta [forse a Danny... n.d.r.]. Per il resto, un polemico Daniel davanti, un brillante ma inconcludente capitan Alessandro dall’altro, Aldo dietro e soci non sono certo giocatori che ci spaventano!

Oggi non ce n’era per nessuno!

La contentezza del Pomata è palpabile. Non smette di parlare e ne approfittiamo.

M: Qualcosa sul contributo dei singoli alla vittoria dei Kipsta?

P: Dovessi fare delle pagelle avrei un dieci per ognuno ma per i voti aspetteremo tutti il pagellone di Manlio.

M: Due parole su Brionvega...

P: Partita in cui è riuscito quasi sempre a mantenere la dovuta concentrazione. Tra i pali è ormai una sicurezza, lo aspettiamo ancora per le uscite ma ha ora ha ritrovato la totale fiducia dei compagni.

M: Homer?

P: Ha fatto dell’ordine e della disciplina tattica il suo punto di forza, mettendo al servizio dei compagni i suoi piedi e le gambe, che mai ritira nei momenti di bisogno. È l’ultimo uomo all’occorrenza e il primo a giocar palla per le ripartenze dei Kipsta.

M: Rivarta?

P: Una partita di sacrificio. Le ha date e le ha anche prese. Ha coperto con mestiere e corsa, ha spesso impostato per me sulla corsia di destra. Con lui dietro le mie spalle mi sono sentito sempre coperto. Spesso decisivo quando è toccato a lui il compito di evitare il peggio!

M: Nicola?

P: L’ennesimo colpo del nostro amato patron Angelone. Una carriera forse rubata al tennis ma di sicuro successo. Corre sulla fascia sinistra come un treno, apre le marcature e si dimostra instancabile. Talvolta entusiasma anche nell’uno contro uno ma in generale si mette fin da subito al servizio dei compagni. Un grande!

M: Danny?

P: Lo conosciamo. So cosa significa poter contare su di lui o sul capitano in squadra. Lotta in mezzo al campo come un leone, parte dalla linea di difesa per arrivare spesso al tiro. Nel secondo tempo, quando ha dato già molto, si sposta in avanti a fungere da riferimento. Spesso mi trova libero sulla destra impostanto degli affondo che hanno portato goal e spettacolo. Sta tornando in gran spolvero dopo vari infortuni. Bentornato!

M: Guada?

P: C’è solo un capitano... se avesse anche il piede destro potrebbe competere in uno contro dieci uscendone vincitore. Disegna e ridisegna la squadra da vero leader, detta i ritmi del pressing, chiama l’uomo a uscire, porta palla superando gli avversari, arriva al tiro e colpisce una traversa col suo piede meno utile. È insostituibile sempre e comunque.

M: Sul Pomata proprio non si sbilancia?

P: È tempo di fare la doccia, grazie a tutti. Un grazie particolare ai compagni! Mi avete regalato una grande serata di calcio...

di Ninetto Morello

venerdì 14 marzo 2008

Homer 23 by ~Lthandius on deviantART

Homer 23 by ~Lthandius on deviantART

L'opera di un pittore famoso, la fama del giocatore, le pressioni del Pedeske. Il calendario Kipsta 2009 in fase di definizione. 12 momenti epici da riprendere. Homer con la sua solita grinta, si fa avanti per primo.
Ed è subito Arte.

lunedì 3 marzo 2008

Quattro chiacchiere con Nippo Nappi


Riportiamo di seguito una breve intervista scambiata con un vecchio idolo delle tifoserie genoana e fiorentina, Marco Nappi, invitato dal suo ex allenatore mr. Zinni in tribuna a vedere la partita e dal nostro Manlio “intercettato” prima che entrasse negli spogliatoi per salutare il suo sodale amico d’infanzia.

M: Ciao Marco, come mai con una sciarpa blu a tifare Kipsta con i supporters della Cupini?
N: Ciao Manlio, che piacere rivederti. Oggi [sabato n.d.r.] sono qui perché ho ricevuto l’invito del mister per venire a vedere una partita della sua nuova squadra e non potevo proprio tirarmi indietro.
M: Ancora così stretto il rapporto con mr. Zinni?
N: Proprio tu me lo chiedi? Sai benissimo che ogni giocatore abbia avuto il piacere di averlo come allenatore non può che serbare un ottimo ricordo della sua persona… e in fin dei conti, se sono diventato quello che sono lo devo anche a lui… mi ricordo ancora i bei tempi del Borussia insieme a Moeller, Papin e Sosa… una grande squadra e i due fantascudetti conquistati lo stanno a dimostrare.
M: Che partita hai visto?
N: Avevo sentito parlare di una squadra demotivata, priva di stimoli e di idee… quella che invece mi sono trovato ad osservare è una compagine grintosa e volitiva, con alcune ottime individualità ma anche con un più che apprezzabile sistema di gioco. Dicevano che gli schemi del mister non si vedevano, a me pare invece che comincino ad essere palesi.
M: In effetti, anche a mio giudizio, questa è forse la miglior amichevole del Kipsta da inizio anno… certo molto merito è dovuto alla presenza del dieci titolare senza rimpiazzi o seconde/terze scelte…
N: Certo ma non solo. Sai Manlio, gli schemi li fai con i giocatori che hai a disposizione ed è chiaro che se in una formazione hai individui non all’altezza tutto va a farsi benedire. Troppo spesso mr. Zinni ha dovuto rabberciare squadre all’ultimo minuto… ora che gli attori principali cominciano a rispondere con continuità alle convocazioni la musica è molto diversa. Tuttavia sono convinto che la stessa formazione, nel suo complesso stia maturando gli insegnamenti infrasettimanali, quello che vediamo il sabato è solo il frutto di un lavoro cominciato molto prima.
M: Qualche giudizio più dettagliato?
N: Lo sai che non mi va di giudicare i colleghi, voglio solo dire che oramai la squadra sta assumendo una sua fisionomia ben precisa. I ruoli sono chiari e credo che lo staff tecnico sappia bene quali sono le gerarchie in campo. Il rientro di Cristiano e Franko ha riportato esperienza e sangue freddo in una squadra che troppo spesso sembrava schiava della propria umoralità. Le formazioni in campo erano equilibrate e tutti hanno dato il meglio, se devo però spendere un apprezzamento lo indirizzo alla scelta, dopo parecchio tempo, di far giocare insieme quella che, a mio avviso, è la mediana titolare del Kipsta, Guada e Danny.
M: La tua formazione tipo?
N: Guarda Manlio, avrei voluto vedere in campo anche Brionvega e Davidone per avere un quadro più esauriente. Voci mi dicono che i due, soprattutto il portierone del kipsta, siano in aperta rottura con la società e in aperte trattative con l’Ing Team e lo Scout Team, due formazioni francamente di lignaggio molto più basso. Spero proprio che queste controversie si risolvano quanto prima, anche se credo che, con i titolari a disposizione, il mister possa tranquillamente riuscire a trarsi d’impaccio e ad assemblare un dieci più che all’altezza. Per quanto riguarda la mia formazione tipo al momento vedo Paolotchie in porta, linea arretrata a due con il Sarto il Pomi, avanti Danny e Guada.
M: Beh, Marco… una formazione a tutti gli effetti inaspettata. Puoi spiegarcela?
N: Presto detto: Non vedo Brionvega da tanto, troppo tempo, Paolotchie invece ha dimostrato che se ben motivato può fare bene anche in quel ruolo. Per quanto riguarda la difesa a due credo che il movimento a tutto campo del Pomata e la grinta del Sarto siano al momento una buona soluzione per tamponare e ripartire con velocità. Il duo offensivo è perché io credo che si possa e si debba vincere con il bel gioco, nessuno dei due è un puntero classico ma entrambi hanno mezzi e capacità tattica per segnare, saltare l’uomo e fornire assist alla squadra. Inoltre con loro si avrebbe per la prima volta una squadra che, per la maggior parte del tempo, è in grado di difendere a quattro e ripartire a quattro.
M: Interessante ma arrischiata la tua soluzione. Vedremo cosa ne penseranno i tifosi de La voce della Cupini. Prima di salutarci con il tuo pagellone, vuoi mandare i saluti ai tifosi Kipsta?
N: Certo, ma loro lo sanno che il mio non è un saluto definitivo ma un arrivederci: ho già fatto l’abbonamento per il prosieguo della stagione!

Il Pagellone di Marco Nappi

Paolotchie, voto 6: molto più timido del solito non si segnala per nessuno spunto degno di nota. La condizione atletica è sempre deficitaria e questo non gli permette di giocare più partite a buon livello. Il suo non è un problema di piedi ne, come in passato, di testa, ma di polmoni. Spostato come le ultime volte in porta si segnala per alcune chiusure degne di nota e per una reattività che potrebbe prospettargli un futuro in mezzo ai pali del Kipsta. Oggetto misterioso, ma non troppo.

Sarto, voto 6: Se dovessimo valutare la sua prestazione in fase offensiva dovremmo mettergli un voto insufficiente: poche volte veramente pericoloso non inquadra con puntualità e frequenza lo specchio della porta. Un problema per chi è deputato a quel compito. Ben diverso il discorso per la fase difensiva. Tignoso, fastidioso, a volte falloso come uno stopper d’altri tempi è spesso l’ultima barriera di fronte alla sua porta. Non eccelle in agilità ma sopperisce con l’insistenza. Buon sangue non mente.

Cristiano, voto 6: meno incisivo di altre volte si segnala comunque per una partita ordinata e per ottimi spunti sia in fase difensiva che offensiva. E’ il metronomo dei suoi e dai suoi piedi partono gli inviti più interessanti per le punte. La condizione atletica non è delle migliori e questo non gli permette di accompagnare con la dovuta costanza le trame di gioco della sua squadra, ma è un problema secondario di fronte al fosforo che mette in ogni sua giocata. Cartesiano.

Pomata, voto 6,5: sta tornando e questa notizia non può che far piacere a tutti gli appassionati del gioco con cuore. I piedi non sono adatti al ricamo ma questa volta lo specchio della porta non è più un miraggio e diverse conclusioni vanno a bersaglio, anche se con la gentile collaborazione del reparto arretrato avversario. Si trova di fronte prima Franko e poi Rivarta sulla sua fascia, ma esce vincitore ai punti in maniera abbastanza netta contro tutti e due. Bella sorpresa.

Aureliano, voto 6: finchè dura fa verdura. Corre e si batte utilizzando tutta l’abilità che ha a disposizione. Come al solito, più d’una sono le giocate degne di nota, soprattutto nella prima parte. Puntuale al tiro è spesso l’uomo più avanzato dei suoi. Purtroppo la vita matrimoniale si sente e si vede, non solo nella maglietta sempre più attillata. Rimane il più pericoloso dei suoi fino a quando il fiato lo supporta, poi è un lento ma costante declino interrotto solo dalle fiammate della sua classe non indifferente. Come un duetto, ma da risistemare.

Franko, voto 6-: Ha sulla coscienza due goal e un paio di occasioni ghiottissime fallite in maniera un po’ goffa. Ma in difesa, nonostante tutto, fa sentire il suo peso e la sua esperienza. Non molla di un centimetro le caviglie degli avversari e spesso si esibisce in anticipi che non gli ricordavamo neanche ai bei tempi. Certo i piedi per impostare non li ha mai avuti, ma la colpa delle palle perse è più sua o di chi gli ha affidato questo ingrato compito. Immarcescibile nonostante tutto.

Rivarta, voto 6-: anche lui ha sulla coscienza una prestazione in porta quantomeno imbarazzante. Ogni tiro è un goal neanche in porta ci fosse un borsone della robe di Kappa. Diverso il discorso quando ricopre il suo ruolo di difensore arcigno. In quel caso si segnala per chiusure puntuali e ripartente grintose anche se spesso imprecise. Proprio per questo merita di essere segnalato il goal che riporta in parità il match, inaspettato e per questo ancor più prezioso. L’ennesima perla per un giocatore a cui si chiede solo di menare. Ci si accorge della sua importanza solo quando manca.

Guada, voto 7: forse non sarà stata la partita più spettacolare della sua storia, forse non avrà fatto chiusure in scivolata e goal da centrocampo, ma per chi ha giocato un po’ a questo sport la sua prestazione risulta impeccabile. E’ dappertutto, in difesa, in fase di impostazione e di conclusione. Non regala nulla agli avversari e come ha un metro si cimenta in progressioni e tiri sempre pericolosi. Si capisce che più ha intorno gente dai piedi buoni più si permette giocate difficili a vantaggio del gioco e dello spettacolo. Ancora una volta capitano.

Homer, voto 5: che la sua stella sia in rapido ma allarmante declino lo dimostra il sempre più sparuto gruppo di ultras del Pedeske che continuano ad esaltarlo partita dopo partita. All’inizio erano oltre duecento, ora arrivano a malapena a 15. Purtroppo, anche per un attaccante come me, è difficile difendere un giocatore che con i piedi che ha potrebbe fare ben altro, ma che è imprigionato in un fisico la leone marino. Finchè ha fiato prova a farsi vedere in un paio di allunghi, ma la mira lascia a desiderare e quando anche l’ultimo polmone è collassato si aggira solo e ramingo nel campo alla ricerca di conclusioni impossibili che sfidano le leggi della fisica e della balistica. Trova un goal importante, ma solo al secondo tentativo. Noi ci crediamo in un suo recupero… chissà se ci crede anche lui e soprattutto i tifosi. Missing in action.