lunedì 24 settembre 2007

Poche luci e molte ombre per il ritorno del Kipsta

Cari amici del kipsta, come molti di voi ho potuto vedere l’amichevole di rientro del Kipsta a via Panizzi solo tramite il satellite Sky (quand’è, caro presidente, che verrà inaugurato il nuovo canale tematico Kipsta channel?) e, purtroppo, devo dire che qui in Slovenia il segnale giungeva pulito una volta ogni quarto d’ora. Inoltre, per via del fuso orario, la partita ha coinciso con il turno di riprese che mi chiamava in causa insieme alla famosa star locale Ludmilla. Non mi è stato possibile, quindi, riuscire a vedere il match nella sua interezza e, soprattutto, con la dovuta attenzione. Nonostante ciò gli elementi a disposizione sono sufficienti per esprimere un giudizio di massima sulla partita nel complesso e sui ragazzi in campo. Per la prima credo che alcuni giudizi apparsi sulle pagine dei maggiori quotidiani sportivi siano assolutamente da ridimensionare. Lo dico chiaro e tondo: non è il miglior Kipsta che abbia visto negli ultimi anni, anzi, l’impressione che mi ha fatto è stata di una squadra parecchio slegata, confusionaria, più attaccata all’estro dei singoli che ad una buona ed efficace trama di gioco. Mr. Zinni ha schierato due formazioni abbastanza equilibrate in campo ma nessuna delle due ha convinto per mezzi tecnici o manovre corali. La cosa che più colpisce è che a metà settembre la condizione atletica di molti giocatori sia quantomeno deficitaria (su tutti meraviglia la scarsa condizione di Davidone, Lucone, Aureliano, ma anche Sarto, Danny e Guada sono in ritardo) e gli schemi in campo praticamente assenti. Tanto cuore e grinta insomma, ma anche troppa confusione ed errori macroscopici in tutte le zone del terreno di gioco (soprattutto sotto porta), in poche parole quello che mr. Zinni ha sempre detto di voler evitare (non era mr. Zinni ad aver detto ad inizio preparazione a radio Nasello 106.6: “non voglio martiri in campo né partite del cuore, ma una squadra cinica ed organizzata che vinca perché è più forte, non perché più coraggiosa”?). Non vogliamo mettere in discussione l’abnegazione dei dieci in campo ma le direttive di mr. Zinni. Il profeta della Cupini sembra aver perso smalto e brillantezza, il suo carisma pare avere esaurito la sua capacità di motivare gli undici in campo e questo si ripercuote inevitabilmente sugli schemi del Kipsta e sulla formazione. Le dichiarazioni degli ultimi giorni sembrano confermare una scollatura negli spogliatoi fra allenatore e squadra. La stessa società, mossasi peraltro poco in sede di campagna acquisti (solo l’acquisto dell’esperto ma oramai troppo navigato Pirl), pare aver cambiato in corso d’opera orientamenti, come se il progetto di mr. Zinni avesse perso improvvisamente di appeal. In definitiva, un cantiere ancora aperto questo Kipsta in cui non si capisce bene chi o cosa dovrà guidare la riscossa. Fa male anche a noi dirlo, ma non è solo con la grinta che si raggiungono i grandi obiettivi.


Il pagellone di Manlio

Brionvega, voto 6: partita onesta e nulla più per l’estremo difensore del Kipsta. Parte concentrato e si segnala per un paio di interventi in sicurezza ma, con l’andare del match, non mancano interventi arrangiati e svarioni preoccupanti. Si fa trovare fuori posizione su un tiro violento ma centrale di S.O. Homer. Sugli altri goal non ha responsabilità. Comunque uno dei più positivi, non fosse altro perché pare oramai aver raggiunto un buon grado di affidabilità. Per la società: comprategli un paio di calzini normali! Classico senza tempo.

Aureliano, voto 5,5: ebbene sì, l’uomo nuovo del calcio Kipsta stecca in parte la prima di campionato. Forse le vacanze con la famosa pornostar miss Cetriolo (?), forse gli stravizi quotidiani a banca intesa, Aureliano si presenta sul campo in condizione atletica quantomeno deficitaria. I piedi sono sempre di prim’ordine ma il suo gioco, non supportato adeguatamente dalla tenuta fisica, risulta meno incisivo e, con l’andare del tempo, meno continuo. Finisce in difesa incapace di supportare il suo gemello di fideiussioni in fase offensiva. Spompato.

Davidone, voto 5: Chi l’ha visto? Ci mette tutto quello che ha ma la sua è una partita nettamente al di sotto dei propri mezzi. Poco incisivo in fase offensiva si fa spesso (troppo spesso) saltare in quella difensiva. Dalle sue parti anche quel vecchio marpione di Pirl riesce a rendersi pericoloso. E’ vero che il suo fisico richiede un tempo di rodaggio maggiore rispetto agli altri ma l’imprecisione una volta superata la metà campo non è spiegabile solo con la mancanza di ossigeno al cervello. Da rigenerare.

Sarto, voto 6: Sufficienza stiracchiata per l’uomo su cui punta mr. Zinni per scardinare le difese avversarie. Parte bene muovendosi fra le linee e facendosi trovare pronto a stoccate fulminee, purtroppo lo stato di grazia dura circa metà partita, poi inesorabilmente anche lui precipita nel burrone di passaggi sbagliati e conclusioni sbilenche. Suoi i goal della vittoria, ma sue anche le più ghiotte occasioni sbagliate dalla sua formazione. L’intesa con Aureliano è da ricostruire, quella con Danny ci pare invece già a buon punto. Si lotterà il posto da titolare con il redivivo homer. Cecchino col fiato corto.

Pirl, voto 6--: Uscito a sorpresa nell’ultimo giorno di campagna acquisti dal cilindro societario, mette la sua partita sui binari a lui più consoni, quelli dell’esperienza. Conosce molti dei suoi compagni di squadra e questo gli permette di inserirsi al meglio negli schemi offensivi e difensivi. Rischia di segnare in un paio di occasioni. Questo i primi venti minuti. Gli altri quaranta fa di tutto per non farsi travolgere dalle folate avversarie peraltro quantomeno inoffensive. Finisce la partita sui gomiti confermando quello che tutti i tifosi sapevano, chiedetegli il cervello ma non le gambe. Nonna Papera.

Guada, voto 6,5: Il migliore dei suoi. Ma nettamente al di sotto dei suoi standard. Corre, copre, inventa e tira, ma allo stesso tempo sbaglia conclusioni su conclusioni (come da troppo tempo gli sta capitando). Prova da solo a reggere la difesa quando tutta la sua squadra tira i remi in barca ma non può fare molto. E’ un altro giocatore rispetto al passato, più concreto, presente in mezzo al campo a sradicar palloni o in difesa a fare muro, ma sempre meno pungente in fase offensiva. I trascorsi nell’Odiopietro team hanno cambiato in parte il suo dna trasformando il giocatore da grande attaccante in grande difensore. Mr. Zinni deve ora capire che uso ne vuol fare. Comunque imprescindibile.

Pomata, voto 6+: Svagato come al solito è l’unico che negli ultimi minuti riesce ad impensierire la difesa avversaria. Uno stantuffo costante senza controllo che macina km su km spesso senza ordine e andando dove lo porta lo slancio. Una spina nel fianco per gli avversari concretizza però una parte infinitesimale dei suoi sforzi. Se tutte le volte che salta l’uomo o indovina l’inserimento riuscisse ad inquadrare la porta o i piedi dei suoi compagni le partite si concluderebbero con il pallottoliere. Per fortuna dei suoi avversari questo non è ancora successo. Si candida per un posto da titolare sulla fascia. Va dove lo porta il cuore.

Lucone, voto 5: Come Davidone. Fuori condizione cerca di svolgere il compitino senza sbilanciarsi troppo. Un paio di volte arriva pericolosamente al tiro, ben più spesso sbaglia appoggi elementari ed è impreciso nelle chiusure difensive. Cerca di amministrarsi al meglio e di aiutare in tutti i reparti ma i piedi non proprio delicati sono un grande ostacolo sia dietro che avanti. Deve inserirsi al meglio negli schemi del Kipsta ma la strada è ancora lunga e irta di difficoltà. La volontà non manca, speriamo che basti. Volenteroso.

S.O. Homer, voto 6+: Ci sembra una delle (poche) note positive della serata. Non difende neanche a pagarlo e spesso rallenta in maniera imbarazzante la manovra offensiva dei suoi, nonostante ciò è uno dei più pericolosi e, soprattutto, l’unico che sembra vedere la porta in una serata in cui tutti i tiratori sembrano avere le polveri bagnate. Sa che questa è una delle ultime possibilità di mettersi in mostra e cerca di sfruttarla al meglio non guardando in faccia nessuno e vivendo il match come una finale di champions league. La condizione atletica è penosa ma quando riesce a liberarsi i suoi tiri sanno ancora fare male. Scopasse un po’ di meno…

4 commenti:

Anonimo ha detto...

A MANJO, MARIO O COME C... TE CHIAMI, SEI SEMPRE ER SOLITO CORE DE LATTA! LE COSE SO' DUE, O SCOPI COR CAPITANO (GUADA NUN SEI IR MIO CAPITANO) O C'HAI L'OCCHI FODERATI DE COPPA E ALICI SOTTOJO. MA CHE PARTITA HAI VISSO? SO' TUTTI 'NA MANECA DE PUSILLANIMI SENZA PORMONI! TRANNE ER CARCIATORE FILOSOFO.. UN BACIO ALLA MOJE DER GUADA, E UNO A QUELLA DER POLEMICA, DITEJE CHE LE SALUTA ROCCO A.S. (ANAL STYLE)
CIAO A TUTTI DA ROCCO SERPICO DETTO ROCCO A.S.

Anonimo ha detto...

No, propio non ci siamo, chi sarebbe ora questo incivile che scrive? è incredibile quanto la volgarità dilaghi nei bassi fondi delle curve. Manlio caro, sono con te, e contro questi inguaribili ignoranti;
OrsoMaria Bonifaci dei "Guerrieri della Fulgida" tribuna S.Andrea

Anonimo ha detto...

Scusami Manlio, io ti stimo molto ma... di calcio non ci capisci proprio niente!!
F.C.detto Aureliano e gli amici del Pedeske

Anonimo ha detto...

il problema è popo quello: si scopasse c'avrebbe un alibi decente..........